gen-2014
Passeggiata tra i ruderi – tra mito e storia
La Calabria, fascio stretto del Mediterraneo, è terra tra mito e leggenda e ancor prima di questo esisteva un’altra epoca “gloriosa e reale che comincia nella preistoria”, nel tempo in cui gli uomini dell’età della pietra abitavano tra rifugi sotterranei e caverne abbellite da graffiti ed incisioni rupestri (Bos Primigenius di Papasidero), laddove i Bruzi o Brettii allevavano e pascolavano la pecora e la capra. Successivamente approdò sulle bellissime coste ioniche la civiltà che più di tutte fece fiorire la Calabria, i Greci. Numerose navi mercantili portarono in Calabria legislatori, poeti, filosofi e condottieri che spinsero i Bruzi a rifugiarsi tra i monti, dando vita alla loro seconda patria e generando uomini illustri : filosofi come Pitagora, Protagora, scultori come Praxiteles, Learco, Clearco, Pitagoras (maestro di Lisippo); poeti come Ibico, Stesicoro, storici come Erodoto e Lico; atleti e condottieri come il leggendario Milone, medici come Alcmeone, Democede, Filistione, cantori come Nosside e legislatori come Zaleuco.
E al loro tramonto, la Calabria divenne terra di conquista di numerose altre civiltà e ciascuna lasciò una traccia indelebile: Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi, Borboni.
E’ una terra che ospitò culture, tradizioni, uomini illustri diversi ed importanti. Vi sono luoghi ove coesistono monumenti e testimonianze di culture e civiltà diverse, ma quale di esse è quella dominante nella cultura e tradizione di oggi? Difficile rispondere. Le tradizioni si mescolano, si fondono e si confondono e proprio questo il fascino e il mistero di una regione tutta da scoprire che si diversifica e assume aspetti diversi da un luogo all’altro mostrando pian piano i suoi 1000 volti.
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